Un'altra anticipazione?
Dal prossimo romanzo, il seguito di Restano solo i corvi, una piccola anticipazione, il finale della scena che ho postato ieri su Facebook:
Giuliano si posizionò di fronte a lei nello spiazzo e alzò la spada: «Pronta?»
«Peggio per me se non lo sono»
La caserma si era fatta silenziosa quando Giuliano per primo provò un colpo dritto. Un colpo svogliato, tanto per saggiare il peso dell’arma, che Leonora deviò di lato altrettanto svogliatamente. Lo fece però verso la propria destra e fece un gran passo a sinistra: suo fratello era più alto di lei di una spanna abbondante e lei cercava il modo di avvicinarsi.
«Non sembrate particolarmente colpito, duca» chiese re Guglielmo ad Aureliano, che aveva preso posto alla sua destra, senza nessun intento gerarchico ma semplicemente perché così erano disposti quando si erano avvicinati al palco per sedersi a vedere lo spettacolo.
Aureliano fece un mezzo sorriso. «Sono i miei figli. Ci sono abituato»
«Ah, che bello spettacolo, ne sarete orgoglioso!» il re osservava avidamente la scena, ma i due vampiri erano un po’ troppo veloci perché potesse cogliere tutti i movimenti con precisione. Giuliano aveva appena sferrato un altro attacco e Leonora l’aveva deviato di nuovo alla propria destra, ma questa volta aveva tentato un contrattacco di punta; il vampiro però era stato abbastanza veloce da saltare indietro e lei aveva preferito bloccare l’attacco a metà invece di rischiare di scoprirsi. «Di solito come va a finire?» chiese Guglielmo.
«A lui il primo sangue e a lei la vittoria» rispose Aureliano e Falco e Metello, che sedevano poco più in là, risero. Il sovrano non sembrava aver capito, ma il clangore delle due spade che si scontravano ancora attirò la sua attenzione e si concentrò sul duello. Il sorriso sparì dal volto di Aureliano, sostituito da una smorfia amara.
Leonora stuzzicò il fratello con un paio di finte, ma Giuliano non ci cascava e non si scopriva. Rideva quando riusciva a chiudere la guardia di fronte a lei. Poi, di ritorno dall’ennesima finta, invece di chiudersi attaccò rapidamente. La sorella schivò i colpi di misura, cercando uno spazio per entrare. Sentirono gli astanti sussultare quando lei lasciò che la spada di lui le passasse vicino al viso, cercando di aprirsi un varco con un colpo al torso. Giuliano colpì con forza la spada di Leonora verso il basso, ma lei anziché fare resistenza assecondò la direzione e poi la invertì rapidamente, puntando al viso del fratello con il pomolo della spada. Giuliano arretrò con un passo a destra per riprendere la distanza e alzò la spada per cercare di recuperare la guardia. Nel farlo, la lama sfiorò il braccio di Leonora producendovi un piccolo taglio, che si richiuse subito. Ci furono altri sussulti e Guglielmo si alzò in piedi di scatto per interrompere il duello, ma poi se ne vergognò e finse di essersi alzato per vedere meglio, con la scusa che Giuliano gli copriva in parte la vista di entrambi i contendenti. Leonora invece non se ne accorse quasi: invece di sfuggire alla lama del fratello continuò ad avanzare e prima che lui potesse recuperare una distanza che gli consentisse di colpire senza essere colpito, riuscì a sgambettarlo. Mentre lui recuperava l’equilibrio, lei gli assestò due colpi di piatto ad una gamba e ad un braccio e infine passò alle sue spalle. Il duello era finito.
«Proprio come avevate detto voi, duca» rise Guglielmo applaudendo forte. I due fratelli vampiri si inchinarono al sire e alle persone che applaudivano con lui e poi restituirono le spade.
Quando ti deciderai a comportarti come contessa? La voce fredda di Aureliano risuonò nella mente di Leonora.
I conti non si esibiscono con le armi? I nobili non si esercitano? Replicò seccata.
Non per il divertimento della corte. Quella è cosa da giullari. Cosa volete fare ancora, cantare e danzare per il re?
Come vi permettete? Leonora serrò forte la mandibola e increspò le labbra perché non si vedessero sporgere i canini affilati che la rabbia spingeva fuori dalle gengive.
Pensi che Artemius si sarebbe esibito in questo modo a corte? Vedi il conte Bryant prendere le armi per gioco? Tuo nonno? La incalzò il padre.
E del futuro duca di Costamare che mi dite?
Vale anche per lui. Se vuole cessare di essere un figlio nobile e fare onore al titolo che gli è offerto, deve comportarsi di conseguenza.
Leonora si girò verso Giuliano e vide che anche il fratello aveva corrugato la fronte e scrollava le spalle infastidito. Fece per replicare di nuovo al padre, poi finalmente alzò gli occhi verso di lui e lo scrutò attentamente.
Non era seccato come voleva far credere. La sua espressione neutra non era dovuta solo al fatto di stare accanto al re: in realtà non gli importava molto se i figli si esercitavano pubblicamente. Vuole provocarmi, pensò Leonora, vuole spingermi a dire a Giuliano che dovrebbe lasciare Crisantia, e dove potrebbe andare se non a Costamare? Cercò di rilassare i lineamenti del viso mentre raggiungeva i suoi soldati e famigli.
Terrò conto dei vostri suggerimenti, non temete, rispose con una punta di sarcasmo.
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